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Le vendite di Rémy Cointreau sono diminuite del 19,2%

Nonostante una performance migliore del previsto nell'anno fino alla fine di marzo, Rémy Cointreau prevede che le sue fortune miglioreranno solo gradualmente nei prossimi 12 mesi.

Era già noto che l'azienda era stata colpita da un crollo delle vendite, avendo affrontato difficoltà nel corso dell'anno nei suoi due mercati principali, gli Stati Uniti e la Cina.

Le vendite organiche sono diminuite del 19,2% nell'anno fino al 31 marzo, ma il contesto finanziario non è stato così negativo come alcuni temevano.

L'utile operativo organico annuale è sceso del 27,8% a 304,4 milioni di euro (331 milioni di dollari), contro il calo del 28,2% previsto dagli analisti.

Il calo dei profitti, inferiore alle attese, ha portato le azioni a guadagnare il 4%.

Si tratta di una magra consolazione per gli investitori che hanno visto il valore delle loro partecipazioni quasi dimezzarsi negli ultimi 12 mesi. I risultati sono stati aiutati da 145 milioni di euro (158 milioni di dollari) di risparmi sui costi, superando facilmente l'obiettivo dell'azienda di 100 milioni di euro.

Le vendite di Cognac biologico sono state inferiori del 33% rispetto all'anno precedente, ma Remy ha dichiarato che si tratta comunque di un vantaggio del 26% rispetto al 2019-20, l'ultimo anno completo prima dell'epidemia di coronavirus.

In Cina, dove Rémy Martin è leader del settore, la domanda è stata colpita dal rallentamento dell'economia, aggravato dall'elevata disoccupazione giovanile e dalla crisi del debito immobiliare.

Negli Stati Uniti le vendite hanno risentito del livello molto elevato delle scorte, causato dall'abbandono del Cognac da parte dei consumatori e dalla reazione dei grossisti agli elevati costi finanziari.

Inoltre, la concorrenza ha reagito introducendo un'agguerrita competizione sui prezzi, che Remy non era disposta ad affrontare per proteggere i margini e la propria immagine.

Remy sperava di ridurre le scorte a livelli più sostenibili entro la primavera, ma l'amministratore delegato Eric Vallat ha dichiarato che sono rimaste invariate.

Ha cercato di guardare al lato positivo affermando che l'aumento delle scorte potrebbe essere vantaggioso in caso di ripresa delle vendite.

"Le scorte che oggi sembrano alte domani sembreranno molto basse", ha detto, ma non è in grado di prevedere esattamente quando la domanda negli Stati Uniti migliorerà.

Ha ribadito che il gruppo continuerà a non tagliare i prezzi e a non praticare sconti.

Ma valuterà le condizioni in ogni Stato e intraprenderà una "ottimizzazione" dei prezzi per la categoria di cognac più economica, che è stata la più dura.

Remy ha previsto un graduale miglioramento delle vendite nel corso del prossimo anno, anche se le condizioni negli Stati Uniti continueranno a frenare l'azienda nel primo semestre.

L'azienda ha dichiarato di aver compiuto progressi verso gli obiettivi a lungo termine e di essere in anticipo rispetto al piano strategico 2030.

Prevede che dal 2025-26 riprenderà una crescita annuale delle vendite a una sola cifra.

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