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Il vino dell'UE minacciato dalle tariffe di ritorsione della Cina

Secondo alcune fonti, la Cina potrebbe prendere di mira le esportazioni di vino dell'Unione Europea in seguito alle indagini antisovvenzioni condotte dall'UE nei confronti delle aziende cinesi.

La previsione, fatta nel fine settimana da un account di social media cinese affiliato allo Stato, Yuyuan Tantian (玉渊谭天), citava "fonti informate" e avvertiva che "la Cina ha pronte ampie contromisure e probabilmente si vendicherà se l'UE persiste con le sue azioni".

Secondo quanto riportato, la mossa potrebbe mettere a rischio il commercio di vino tra l'UE e la Cina, pari a 800 milioni di dollari, che secondo i dati ufficiali equivale a quasi il 70% delle importazioni totali di vino della Cina lo scorso anno.

I principali esportatori di vino dell'UE verso la Cina, tra cui Francia, Italia, Spagna, Germania e Portogallo, sono destinati a essere colpiti, con la Francia che da sola rappresenta quasi la metà delle esportazioni di vino.

In una dichiarazione riportata da Bloomberg, un avvocato cinese citato da Yuyuan Tantian ha sottolineato la dipendenza dei settori vinicoli dell'UE dal mercato cinese. Nel frattempo, anche la Camera di commercio europea in Cina ha fatto eco al sentimento, amplificando le speculazioni e ribadendo che la minaccia è "significativa" e lasciando intendere che "il vino e i prodotti lattiero-caseari europei potrebbero trovarsi sotto il fuoco incrociato".

A gennaio, la Cina ha avviato un'indagine antisovvenzioni sul brandy dell'UE che, secondo quanto riferito, è stato posizionato come una minaccia al commercio di alcolici da 1,56 miliardi di dollari. L'attività fa seguito alle preoccupazioni del 2014, quando la Cina aveva minacciato di indagare sui vini dell'UE durante una disputa sui pannelli solari.

Nel 2021, la Cina ha imposto tariffe significative sui vini australiani, scuotendo il settore con una mossa che ha visto le tariffe raggiungere il 218%. Fortunatamente, le tariffe sono state revocate alla fine di marzo 2024.

Secondo "fonti informate", la Cina potrebbe essere in procinto di prendere di mira le esportazioni di vino dell'Unione Europea a seguito delle continue indagini antisovvenzioni dell'UE sulle aziende cinesi.

La previsione, fatta nel fine settimana da un account di social media cinese affiliato allo Stato, Yuyuan Tantian (玉渊谭天), citava "fonti informate" e avvertiva che "la Cina ha pronte ampie contromisure e probabilmente si vendicherà se l'UE persiste con le sue azioni".

Secondo quanto riportato, la mossa potrebbe mettere a rischio il commercio di vino tra l'UE e la Cina, pari a 800 milioni di dollari, che secondo i dati ufficiali equivale a quasi il 70% delle importazioni totali di vino della Cina lo scorso anno.

I principali esportatori di vino dell'UE verso la Cina, tra cui Francia, Italia, Spagna, Germania e Portogallo, sono destinati a essere colpiti, con la Francia che da sola rappresenta quasi la metà delle esportazioni di vino.

In una dichiarazione riportata da Bloomberg, un avvocato cinese citato da Yuyuan Tantian ha sottolineato la dipendenza dei settori vinicoli dell'UE dal mercato cinese. Nel frattempo, anche la Camera di commercio europea in Cina ha fatto eco al sentimento, amplificando le speculazioni e ribadendo che la minaccia è "significativa" e lasciando intendere che "il vino e i prodotti lattiero-caseari europei potrebbero trovarsi sotto il fuoco incrociato".

A gennaio, la Cina ha avviato un'indagine antisovvenzioni sul brandy dell'UE che, secondo quanto riferito, è stato posizionato come una minaccia al commercio di alcolici da 1,56 miliardi di dollari. L'attività fa seguito alle preoccupazioni del 2014, quando la Cina aveva minacciato di indagare sui vini dell'UE durante una disputa sui pannelli solari.

Nel 2021, la Cina ha imposto tariffe significative sui vini australiani, scuotendo il settore con una mossa che ha visto le tariffe raggiungere il 218%. Fortunatamente, le tariffe sono state revocate alla fine di marzo 2024.

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